31 maggio 2014

Storie (non) comuni di noi Vet

Volentieri pubblico il racconto di un mio collega.
Non amo molto raccontare del mio lavoro e delle esperienze, a volte toccanti, della nostra quotidianità ma in questo caso faccio un'eccezione.
Standing ovation caro Gigi 

Io e Giorgio

di Luigi Venco





Ci andavamo spesso. Oddio non spesso. Più o meno una volta l'anno. 
Io lo accompagnavo volentieri. Il posto non è che sia un granché. Un po' algido e con un odore di fondo che non mi piaceva. Ma la gente era simpatica, anche se vestiti tutti allo stesso modo. 
Lo vedevo sorridere e scherzare, e poi erano gentili con noi. Ci offrivano sempre un biscotto. Ma Giorgio non lo accettava mai. Forse per educazione. Non so. A me piacevano però. 
Da due mesi ci andavamo sempre più spesso. Lo accompagnavo, anche se non ne avevo voglia. Anche i biscotti non erano più gli stessi. E scherzavano meno. Forse perché ultimamente non mi va più tanto di mangiare. Anzi sono 4 giorni che non mangio. Sono stanco. Credo sia lo stress. 
Dovrei dare una regolata alla mia vita. Oggi, non mi sentivo di accompagnarlo. Ma l' ho fatto lo stesso. Si è alzato con gli occhi gonfi. Lo so perché. Ha pianto tutta la notte. E' gia successo, quando quella stronza che lo ha fatto soffrire è scomparsa. Anche allora mi riempiva di tenerezze. Ma dopo è stato ancora più bello. Io e lui soli.
Sono stanco... ho un po' di nausea. Come ieri. Ho tanto sonno. E quando lui parla con quello vestito come gli altri che c'era sempre le ultime settimane vedo una lacrima. Gli sta sicuramente raccontando della sua ex. Lascia stare Giorgio. Non devi soffrire. Non hai perso nulla. E poi ci sono io. Ci siamo noi.
Un pizzicotto. Il solito che mi danno. Si divertono così, lì. Ma non fa male. Io cerco di sorridere, anche se non ho tanta voglia. Giorgio sta male. piange. Poi mi prendono la mano. Me la stringono. Ma è Giorgio che sta male! 
Forse occuparsi di me è solo un modo per distrarlo. Sorrido dentro. Fuori non riesco. Sono stanco. Mi mettono una cosa strana nel braccio. Poi l'ultimo, il solito, arriva con una di quelle cose che usano i cuochi per guarnire con la panna. E' bianca. Ma non ho voglia di panna. Per fortuna non me la offre. Forse vomiterei. Ma la collega a quella cosa attaccata al braccio. Sono stanco. Giorgio piange. Cazzo pensate a lui! Quella stronza non può farlo soffrire così tanto, dopo così tanto tempo. 
Sto per dirlo... ma ho sonno, sono troppo stanco... sento che sto per addormentarmi. Scusami Giorgio... appena mi svegl...

31 Maggio 2014

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